Tour du Mont Fallère

I percorsi (senso orario – senso antiorario)
Il Tour del Mont Fallère è un percorso ad anello che tocca il territorio dei comuni di Gignod, Aosta, Sarre, Saint-Pierre, Avise, Saint-Rhémy-en-Bosses, Etroubles e Saint-Oyen.
Di difficoltà Escursionistica il tour appare piuttosto vario e particolarmente ricco dal punto di vista naturalistico e paesaggistico.

Dal Col Fènetre, punto di maggiore elevazione, la vista si perde abbracciando i Giganti delle Alpi: dal Monte Bianco al Monte Rosa e al Cervino fino al Gran Paradiso; mentre per la maggior parte del percorso svetta la Grivola, che, col suo candido manto guadagna il titolo di vera regina del Tour.

Si tratta di un percorso ad anello percorribile nelle due direzioni in due o tre tappe.

Entrambi gli itinerari prendono avvio da Etroubles per dirigersi in direzioni opposte. Quello ufficiale, consigliato a escursionisti con un buon livello di allenamento, sale al Col Flassin e successivamente al Col Fenetre per scendere al rifugio Mont Fallère e proseguire, il secondo giorno, verso il Rifugio Chaligne per rientrare ad Etroubles.

Il percorso inverso è stato suddiviso in tre tappe per limitare il dislivello in salita del primo giorno.

Da Etroubles al Rifugio Chaligne il primo giorno, da qui al Rifugio Fallère il secondo, infine il rientro su Etroubles attraverso il Col Fenêtre e il Col Flassin.

Inoltre, facendo base ai due rifugi (Rifugio Chaligne – Rifugio Mont Fallére), è possibile effettuare escursioni di grande soddisfazione in un ambiente ancora incontaminato

Il Tour può essere piacevolmente percorso da luglio a settembre e, non presentando particolari pericoli o luoghi particolarmente esposti è accessibile anche ai bambini o a persone

Cosa metto nello zaino?

Due note sull’attrezzatura necessaria per fare escursionismo in sicurezza e sul comportamento in montagna.
La montagna è un ambiente naturale che richiede un abbigliamento specifico sia pure a basse quote per garantire la sicurezza ed il confort dell’escursionista.

Abbigliamento consigliato:

Giacca impermeabile possibilmente anti-vento di scarso ingombro.
Un pile pesante e uno di medio spessore
Due magliette possibilmente in materiale traspirante
Pantaloni lunghi di medio peso nell’eventualità che si decida di partire per l’escursione indossando pantaloni corti.
Calze tecniche in materiale sintetico che evitino il più possibile la formazione di vesciche.
Scarponcini preferibilmente alti che fascino la caviglia con suola in Vibram semi-rigida e possibilmente impermeabili, con fodera in Goretex.
Cappello da sole con visiera e berretto caldo
Guanti in pile o materiale tecnico che protegga dal freddo e sia d’aiuto in caso si affrontino percorsi attrezzati
Biancheria di ricambio, asciugamano e sacco lenzuolo.
Uno zaino di circa 30/45 litri
Copri-zaino anti pioggia
Bastoncini telescopici
Occhiali e crema solare
Una borraccia da un litro
un kit di pronto-soccorso comprensivo di cerotti per le vesciche
Carta topografica
Binocolo e macchina fotografica
Per quanto riguarda le provviste, l’acqua è la cosa più importante; assolutamente da evitare le bibite gassate.
Quanto al cibo preferire barrette, cioccolata e frutta secca che reintegrano le energie senza appesantire.
Non dimenticate un sacchetto per le immondizie che, per rispetto all’ambiente e ai gestori dei Rifugi vanno assolutamente portate a valle!

IL TOUR

Come arrivare

Percorrere l’autostrada A5 del Monte Bianco uscita Aosta est seguire verso Loc. Autoporto e imboccare la E27 del Gran San Bernardo proseguendo fino al comune di Etroubles (24 Km)

Prima di calzare gli scarponi…

Località di soggiorno a 1270 metri di altitudine, Etroubles era già nota all‘epoca dei romani con il nome di Restopolis, poiché si trova sulla via di transito per il Colle del Gran San Bernardo, percorso lungo il quale, in epoca successiva, si sviluppò anche la Via Francigena, la strada che nel medioevo collegava Canterbury a Roma e a Gerusalemme.

.Prima di partire per il nostro tour è estremamente interessante visitare il Museo a Cielo Aperto Etroubles, una galleria d´arte permanente che custodisce opere di artisti di fama mondiale.

Si tratta del primo museo a cielo aperto della Valle d’Aosta, inaugurato il 20 maggio 2005.

Curato da Alessandro Parrella, che ne è il Direttore, con testi critici di Elisabetta Pozzetti è stato realizzato dal Comune di Étroubles in collaborazione con la Fondation Gianadda di Martigny.

Diciotto gli artisti protagonisti del percorso d’arte ispirato alla storia, alla cultura e ai grandi personaggi transitati nella vallata di Étroubles, come Napoleone che la notte del 20 maggio 1800 fece sosta a Étroubles nella casa dell’Abbé Veysendaz.

Visitando il museo è possibile trascorrere alcune ore in libertà tra le vecchie stradine in ciottolato, alla scoperta degli splendidi fontanili da cui zampilla l‘acqua fresca proveniente dal Mont Vélan, delle antiche abitazioni recentemente ristrutturate in pietra locale con tetti in lose, dell’ enorme campanile quattrocentesco da cui scoccano le ore e della chiesa ottocentesca con splendidi affreschi.

Percorso 1 – Senso Orario

Etroubles – Rifugio Mont Fallère – Rifugio Chaligne – Etroubles

Dislivello in salita 2293m in discesa 2115m
km 34,6
tempo di percorrenza: 2 giorni
tempo complessivo 13h 10′
itinerario interamente segnato <TMF>
difficoltà E

Prima tappa:

Nel Regno dei Cervidi
da Etroubles al Rifugio Mont Fallère per il vallone di Flassin
Tempo 7h 10′
Dislivello in salita 1556
Dislivello in discesa 436

Dal punto di vista faunistico la vallata del Gran San Bernardo è caratterizzata da una consistente presenza di cervidi.
In particolare è proprio nella zona di Flassin che accade sovente di imbattersi in un cervo (cervus elaphus) o in un capriolo (capreolus capreolus).
Più raro è invece scorgere lo stambecco (capra ibex) che, grazie alla sua straordinaria agilità, abita i costoni rocciosi più impervi.
Lasciata l’auto ad Etroubles, nei pressi dell’Hotel Beau Sejour, imboccare la strada poderale lungo la quale si snoda un “Percorso Vita” , in direzione Flassin (comune di Saint-Oyen).
La poderale conduce alla zona dei campeggi, oltrepassati i quali, in località Prè de Neue (1311m), ha inizio la poderale che conduce alla Tza de Flassin. La strada mantiene un ritmo sostenuto per tutta la sua lunghezza e, superato l’alpeggio di Pre Noud (1447m) e una cappelletta addossata ad una casa (1654m), in tre ore circa si raggiunge la Tza di Flassin (2260m).
L’alpeggio consta di due caseggiati di cui uno recentemente ristrutturato.
Lasciati gli alpeggi sulla destra occorre seguire un evidente sentiero con indicazioni TMF e Col di Vertosan (7E).
In 1 ora e 30 si giunge al colle. Stupenda da qui la vista sul vallone di Vertosan e quello di Flassin, nonché su tutta la catena del Monte Bianco, sull’alta valle del Gran San Bernardo, sul Grand Combin, sul Velan la Dent d’Herein e il Cervino.
Dal Colle di Vertosan in 10 minuti si giunge al Col Fenètre da cui lo sguardo si apre sul versante opposto mostrando il vicino Mont Fallère, il Monte Rosso, la Punta Leisser e la splendida conca del Fallère mentre, all’orizzonte, lo sguardo si perde sul Massiccio del Gran Paradiso da cui svetta la Grivola con i suoi 3969m.

In meno di 1 ora, su comodo sentiero, si giunge allo splendido Rifugio Mont Fallère.

In quest’ultimo tratto di discesa è ben visibile, sulla sinistra, alle pendici del Mont Fallère il sentiero che conduce al Lago Morto e successivamente alla vetta.

Seconda tappa:

Nel regno della “sentinella delle Alpi”
dal Rifugio Mont Fallère ad Etroubles passando dal Rifugio Chaligne
Tempo impiegato 6h
Dislivello in salita 265
Dislivello in discesa 1343
La marmotta assieme alla lepre variabile è tra gli animali più emblematici dell‘alta montagna.
Nel nostro percorso tra i due rifugi del tour le sentiremo spesso annunciare il nostro arrivo non solo alla propria colonia ma anche agli altri animali che popolano il territorio.
Sul versante meridionale del Mont Fallère inoltre, salendo verso il Col Fènetre, si ha spesso occasione di incontrare il camoscio (rupicapra rupicapra) mentre nei boschi che scendono verso Vetan sono abbastanza comuni lo scoiattolo (sciurus vulgaris), l’ermellino (mustela erminea), che in inverno a scopi mimetici muta il proprio manto in bianco, e la volpe che popola i boschi fin dalle quote più basse.
Recentemente sono stati avvistati anche predatori quali la lince (lynx lynx) ed il lupo (canis lupus).
Scrutando il cielo o il folto dei boschi è inoltre frequente scorgere uccelli anche di grandi dimensioni; tra i rapaci diurni è presente l‘aquila reale con più di una coppia.
Inoltre è piuttosto comune avvistare la Poiana, il Gheppio e il Gracchio Alpino.
Occorre menzionare poi il fagiano di monte o gallo forcello, la pernice e la coturnice e ltri grandi rapaci, seppure notturni, il grande gufo reale e la civetta.
Percorrendo il sentiero è quasi impossibile non restare incantati per la bellezza delle della flora e per i profumi che ci accompagnano.
Una caratteristica che stupisce di questa zona è il continuo alternarsi di fioriture che colorano il paesaggio e riempiono l’aria di aromi.
Se la regina della flora è , da sempre la Stella Alpina (leontopodium alpinum), qui particolarmente diffusa non sono di minor impatto le Genziane (Genziana acaulis, bavarica, ramosa e lutea) , la Nigritella (Nigritella rhellicani), l’Arnica e l’Imperatoria, con le loro qualità erboristiche, gli Anemoni (Pulsatilla vernalis), gli astri (aster alpinus) con le loro corolle violacee e le varie specie di Achillea tra cui, sebbene piuttosto raro anche il famoso Genepy .

Lasciato il Rifugio Mont Fallère si raggiunge il Lac des Grenouilles per imboccare il sentiero che, affacciandosi sul vallone di Touras, sale aggirando le pendici del Mont Fallère per poi ridiscendere verso l’omonimo lago.
Raggiunto quest’ultimo il sentiero lo costeggia per poi scendere nel vallone di Morgnoz raggiungendo gli alpeggi della Nouva (2269m). Qui ha inizio un tratto di poderale che attraversa il vallone conducendo sul versante opposto, alle pendici della Pointe de Metz.
Il sentiero sale fino al Colle di Metz (2487m) e, lasciatasi a sinistra il sentiero che conduce alla vetta si dirige verso la Pointe de Chaligne (2608m). Sulla cima la Croce in bronzo, opera dello scultore Siro Vierin, reca un’ immagine di Cristo e la raffigurazione della tradizionale Processione.
Lasciatosi alle spalle la vetta il sentiero continua in cresta verso un colletto (2518m) e successivamente verso il Col de Tardiva (2410m) che anticipa l’omonima Cresta (2394m) percorsa la quale si giunge nei pressi di un ripetitore per poi immettersi in uno splendido bosco.
Dall’ultimo tratto della Costa Tardiva lo sguardo si affaccia sulla Comba d’Ars.
Penetrati nel bosco, dopo un primo tratto in ripida discesa, il sentiero attraversa una poderale per poi riprendere quasi pianeggiante fino al Rifugio.
Qui è possibile fare una sosta per gustare le delizie che propone la cucina per poi proseguire verso valle o concedersi un meritato riposo coccolandosi nella Sauna e nell’idromassaggio che il rifugio mette a disposizione degli ospiti.
Dal Rifugio si imbocca la carrozzabile che sale da Buthier fino a giungere ad una poderale che si immette nel bosco verso sinistra. Questa strada compie un lungo giro in leggera salita inoltrandosi nel bosco per sbucare sul Ru de Collet fino a raggiungere un’ampia conca nei pressi dell’alpeggio inferiore di Ars.
Da qui un’ampio sentiero in discesa conduce, seguendo il corso del Torrent d’Ars, fino alla poderale che da Buthier sale agli alpeggi.
Incrociata la poderale la si risale seguendo il torrente fino a oltrepassare un ponte in pietra che conduce all’Alpeggio di Eteley (1689m). Superato l’alpeggio occorre proseguire sulla strada per un breve tratto fino ad incontrare, sulla destra un sentiero (1740m) che, oltrepassata una zona di frana, scende deciso portandoci all’ultimo tratto di strada poderale.
Giunti alla poderale proseguire a sinistra fino alla fine della stessa, nei pressi di una colonia abbandonata.
Da qui si imbocca la strada asfaltata che, oltrepassato il campeggio “Le Tunnel”, conduce all’Hotel Beau Sejour e di conseguenza al parcheggio ove si è lasciata l’auto.

Percorso 2 – Senso antiorario

Tempo impiegato 3 giorni
Dislivello in salita 2293m in discesa 2115m
km 34,6
tempo complessivo 13h 10′
itinerario interamente segnato <TMF>
difficoltà E

Prima tappa: da Etroubles al Rifugio Chaligne

Tempo impiegato 3h 35′
Dislivello in salita 671

Da Etroubles lasciare la strada statale per proseguire dritto in direzione del campeggio “Le Tunnel” lasciando a sinistra l’Hotel Beau Sejour.
Lasciata l’auto nei pressi del campeggio proseguire sulla strada asfaltata fino alla vecchia colonia abbandonata.
Il percorso ha inizio con un tratto turistico su strada carrozzabile, asfaltata per i primi metri e quindi sterrata, che si addentra in un bosco di Abete Rosso e Larice (segnavia n.5).
Il bosco, particolarmente ricco di vegetazione offre all’escursionista un ambiente estremamente ricco di flora e fauna. Mentre sugli alberi si scorgono scoiattoli e diverse varietà di uccelli il sottobosco offre lamponi, fragoline e una infinita varietà di fiori.
Passato un torrentello si raggiunge una biforcazione: seguire a sinistra seguendo le indicazioni per il Rifugio Chaligne.
La strada prosegue in piano costeggiando un paravalanghe fino ad uno slargo (40’) da cui parte, sulla destra, il sentiero che in pochi passi ci porta a prendere velocemente quota (segnavia 5A).
Il sentiero si addentra in un bosco fitto. Volgendo lo sguardo alle proprie spalle, tra gli alberi, la vista si apre sulla Becca di Viou, la Dent d’Herens e, salendo ancora, sul vallone di Menouve.
Il sentiero prosegue ripido nel bosco di larici e abeti fino ad incontrare nuovamente la poderale che prosegue in leggera discesa (60’). Dopo aver proseguito per circa 100m la poderale piega a sx in corrispondenza di un masso con l’indicazione della direzione.
La carrozzabile, per perde quota, compie un doppio tornante e, lasciatasi alla dx l’alpeggio di Èteley (1689m) giunge ad un ponte sul Torrent d’Ars che scende dall’omonimo vallone .
Splendida è da qui la vista sul Mont Velan (3734m).
Oltrepassato il ponte la poderale prosegue in discesa costeggiando il torrente per circa 400m.

Lasciata la poderale (che prosegue in discesa fino a Buthier) si svolta a destra su un ampio sentiero che sale abbastanza deciso fino al termine del bosco (1h 25’).
Usciti dal bosco, in vista dell’Alpeggio di Ars, si segue a sinistra su un ampio sentiero che prosegue, in piano passando dall’Alpe Collet fino a ricongiungersi, a poca distanza dal al Rifugio Chaligne, con la poderale che sale da Buthier (1936m).

Seconda tappa: dal Rifugio Chaligne al Rifugio Mont Fallère

Tempo impiegato 4h 35′
Dislivello in salita 922
Dislivello in discesa 428

Dal Rifugio Chaligne seguire le indicazioni per la Costa Tardiva seguendo il sentiero che sale nel bosco prima dolcemente poi in maniera più decisa (segnavia n. 3).
Raggiunta una radura che reca una croce e alcune panchine notiamo la presenza dei primi rodendri e ginepri. Da qui il sentiero prosegue fino ad incontrare la poderale che conduce a Tza de Chaligne.
Traversata la poderale il sentiero riprende a salire deciso verso la Costa Tardiva (segnavia n.3 TMF) Oltrepassato un ripetitore e si continua in cresta seguendo le frecce gialle sulle pietre. Anche sulla cresta la vegetazione è particolarmente ricca, incontriamo rare stelle alpine, e parecchie tane di marmotta.
Il passaggio dell’escursionista è accompagnato dal suono delle campane delle mucche che si fanno eco dall’uno all’altro versante della cresta.
Giunti al Passo Tardiva (2411m) comincia la breve salita verso la Punta Chaligne (2698m).
Da qui, scendendo verso il Col Col de Metz (2486m) un cippo, posto in corrispondenza con la fine del sentiero che arriva dal Rifugio Chaligne, ci indica la direzione da prendere   per ridiscendere verso all’Alpe Chezere di sotto (2177m).
Raggiunto l’alpeggio il sentiero sbocca sulla strada poderale che conduce all’alpeggio La Neuve (2269m). Da qui si continua a salire su sentiero seguendo il segnavia 8a fino al Lago Fallère (2416m).
Dal lago Fallère occorre proseguire verso ovest, prima in salita quindi con un lungo mezzacosta ed infine in discesa, fino a costeggiare il Lago delle Rane (2363m) dal quale si perviene facilmente al Rifugio Mont Fallère (2385m).

Terza tappa: dal Rifugio Mont Fallère ad Etroubles

tempo impiegato 3h 55′
dislivello in salita 436
dislivello in discesa 1556

Dal Rifugio Mont Fallère raggiungere il fondo del pianoro, fino all’Alpeggio di Les Crottes (2352m).
Da qui imboccare il sentiero per il Col Fenètre che rientra leggermente per poi immettersi nel vallone.
La traccia, spesso erbosa tende a perdersi e per questo l’escursionista è invitato a prestare molta attenzione alle frecce e ai segni che indicano la direzione da tenere.
Giunti al termine del vallone il sentiero prende a salire per ampi zig zag fino a raggiungere il colle (2729m).
Da qui occorre portarsi a sx in direzione del Monte di Vertosan oltrepassando una zona di facili roccette per poi piegare a destra in corrispondenza del col di Vertosan .
Il sentiero ci porta velocemente a perdere quota fino al Colle (2689m).
Dal Colle di Vertosan la discesa si fa un pelo più delicata procedendo con tratto di facili roccette e una serpentina piuttosto ripida e in alcuni tratti leggermente esposta fino alla quota di 2500m.
Da qui il percorso diventa più dolce e per prati fino alla Tza di Flassin (2258m).
Dal’ alpeggio di Flassin la strada poderale conduce direttamente al Campeggio Pineta di Flassin, da dove, seguendo il “Percorso-Vita” si giunge, con un percorso in piano, al punto di partenza.

Testo copiato da: guida escursionistica “alla scoperta di un mondo incantato”  Tour du Mont Fallere di Silvia Mattea